A volte nel caso di una compravendita immobiliare, se non è stata richiesta o non era applicabile la regola del prezzo-valore, l’Agenzia delle Entrate puo’ procedere a un accertamento del valore dell’immobile in questione. Questo puo’ determinare una rettifica della base imponibile su cui calcolare le imposte da pagare.
Per procedere all’accertamento del valore reale dell’immobile e a un’eventuale rettifica, puo’ utilizzare i criteri stabiliti dalla legge, mettendo a confronto il valore indicato nell’atto con i seguenti parametri:
- i trasferimenti a qualsiasi titolo e le divisioni e perizie giudiziarie, anteriori di non oltre tre anni alla data dell’atto (o a quella in cui se ne produce l’effetto traslativo o costitutivo), che abbiano avuto per oggetto gli stessi immobili o altri di analoghe caratteristiche e condizioni (criterio comparativo)
- il reddito netto di cui l’immobile è suscettibile, capitalizzato al tasso mediamente applicato a detta data e nella stessa località per gli investimenti immobiliari, per esempio, il valore del canone di locazione (criterio della capitalizzazione)
- ogni altro elemento di valutazione, anche sulla base di indicazioni eventualmente fornite dai comuni. Tenendo conto di questi criteri, se ritiene che l’immobile acquistato ha un valore venale (valore di mercato) superiore a quello dichiarato o al corrispettivo pattuito, l’ufficio rettifica e liquida la maggiore imposta, con gli interessi e le sanzioni.
da idealista.it